Esce oggi dall'oblio - Riccardo Saldarelli

Vai ai contenuti

Menu principale:

Esce oggi dall'oblio

Livello1 > Livello 2
PIERINA DRERA, presidente della Associazione dei donatori degli occhi
Firenze, maggio 2007

Esce oggi dall’oblio

Sono venticinque metri quadrati di affresco, di buon fresco all’italiana secondo le regole dei maestri toscani del trecento e quattrocento, quelli che Riccardo Saldarelli ha dipinto in una cinquantina di giornate, in vari weekend rubati, tra il 1983 ed il 1985, per raccontare le quattordici stazioni della Via Crucis e successivamente, nel 1987 un “Risorto”. Un periodo d’intenso lavoro, in totale economia, ma che su quel muro, dedicato alla Madonna delle Grazie, ha impresso tutte le possibili emozioni che un artista è in grado di esprimere lasciando segni forti della sua “storia personale”.
Questo notevole lavoro esce oggi dall’oblio solo grazie alla sollecitudine del figlio Stefano che nell’aprile del 2005 ha pensato ed effettuato una speciale campagna fotografica, assistito dall’alta tecnologia digitale.
Per quanto riguarda i testi, oltre alla nota introduttiva di Mons. Timothy Verdon, all’autorevole presentazione di Francesco Gurrieri, ad alcune didascalie, all’inserimento di alcuni passi del Vangelo di Luca ed alla nota giornalistica di Tommaso Paloscia scritta durante l’esecuzione dell’affresco, abbiamo inserito un breve scritto di Vito Cappellini, a testimonianza riassuntiva dello storico percorso di Riccardo Saldarelli nell’applicazione artistica delle tecnologie digitali, parallelo a quello eccellente della sua pittura.
Data la singolarità dell’opera d’arte presentata in questa pubblicazione, venuti a conoscenza di un epistolario relativo a questo lavoro tra il figlio Stefano e Riccardo Saldarelli, abbiamo sensibilizzato quest’ultimo a sintetizzare alcuni di questi pensieri e riflessioni in una unica “lettera al figlio” da utilizzare in questo progetto editoriale.
La pubblicazione, in alta fedeltà d’immagine, di un’opera murale di considerevoli dimensioni costituisce un evento per l’artista e la nostra Associazione che ha, perciò, voluto sostenere fattivamente questo libro.
Vengono riproposte alcune scene ed alcuni particolari dell’affresco che individuano tutte le stazioni collocate in sequenza. Le tavole finali d’insieme che riproducono per intero l’affresco, grazie alla qualità del rilievo fotografico e delle tecniche digitali di restituzione, filtraggio e ricostruzione, stanno a dimostrare l’impegno di tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita di questo lavoro.
Mentre si metteva a fuoco la pubblicazione, lavorando su questo materiale a Riccardo Saldarelli nasceva anche l’idea di integrare questo volume di “tavole e documenti”, già di per sé un multiplo d’artista, con la realizzazione di un’edizione di multipli certificati ad alta risoluzione, destinati a dar vita ad un nuovo capitolo dell’operare di questo artista che, per questa occasione, ha lavorato non sulle impalcature di un cantiere di affresco, ma utilizzando tutte le sue capacità nelle tecnologie digitali. Ha seguito, passo per passo, tutta la filiera di questa moderna “bottega” della stamperia d’arte, a suo dire mai sostitutiva di quelle tradizionali della calcografia, della litografia e della serigrafia che pure ha ampiamente esplorato e praticato.
Ha ritagliato in “brani digitali” tutto l’affresco ricostruito per ottenere, in hardcopy, una serie di “multipli certificati di artista”, da proporre proprio come “brani di muro”, in un ambiguo ma suggestivo “giuoco comunicativo” tra linguaggio e metalinguaggio artistico, sua variante personale nel panorama dell’opera moltiplicata, oggi universalmente accettata, purché “certificata e garantita”.
Una soluzione coerente per questo artista che spazia in molteplici campi della ricerca artistica e che non finisce di stupire.
Vero è che Riccardo Saldarelli, esperto internazionale di tecniche pittoriche antiche, nutre un amore speciale per l’affresco che ha insegnato a generazioni di suoi studenti sia all’Accademia di Belle Arti di Firenze sia in altri contesti didattici e artistici, ogniqualvolta gli era possibile la sperimentazione pratica di questa incomparabile tecnica di pittura parietale. Suoi allievi si trovano ora ad esercitarla professionalmente, oltre che in Italia, in vari altri paesi europei ed extraeuropei.
Ma è anche vero che Riccardo Saldarelli è ormai riconosciuto a livello internazionale tra i pionieri nell’applicazione dell’immagine digitale per la produzione artistica sia originale che moltiplicata.
I primi risultati di questa nuova laboriosa esperienza tecnico-artistica di Riccardo Saldarelli sono stati proposti al pubblico in una mostra tenuta a Firenze, nella sede espositiva dello storico “Gruppo Donatello”, presentata da Federico Napoli con un saggio che abbiamo voluto inserire in questa pubblicazione.
L’originalità, la forza e allo stesso tempo la poesia dell’opera presentata derivano dalla particolare ambientazione del racconto pittorico ottenuta dall’artista attraverso il recupero tematico dei vasti orizzonti dei deserti orientali, preannunciati nel suo ciclo di pittura “ecologica” dei primi anni settanta, integrati con le misteriose e suggestive figure femminili in chador del suo immediatamente successivo “periodo persiano” (1972-1977): il tutto in un bagno di luce.
Sono sicuramente valutazioni importanti per la comprensione dell’artista, ma per me il vero senso di questo libro, oltre ai valori immediatamente godibili, consiste nella inequivocabile spiritualità che si avverte sfogliandolo, assieme ad un chiaro e più che mai attuale messaggio di pace. 
 
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu